“La variabile Tosi”. IL PUNTO. Nostra intervista esclusiva a Ciro Maschio (Fratelli d’Italia) Parte oggi un giro d’orizzonte sulla situazione politica veronese, verso le elezioni del 2022. La campagna elettorale sta entrando nel vivo e cerchiamo di “fotografarla” con una serie di “faccia a faccia” che coinvolgeranno tutte le forze politiche del territorio

Pronto, onorevole Maschio?
“Sì, eccomi qua. Dica pure”.

Ha letto, sentito, le ultime notizie sulla politica veronese?
“Certo, ho letto, Immagino alluda al possibile riavvicinamento di Tosi a Salvini e alla Lega…”.

A quello e alle possibili conseguenze sul centrodestra…

“Andiamo con ordine. Io penso che Flavio Tosi oggi, sia una variabile di cui tener conto, anche se non è certamente il Tosi del 2012, nè quello del 2017”.

Quindi?

“Quindi non possiamo sapere quanto può valere in termini di consensi: il 10, il 15, il 20 per cento? Diciamo che oggi è un elemento che può complicare il quadro veronese”.

Può minare l’unità del centrodestra?

“Allora, facciamo un passo indietro. C’è un tavolo nazionale, intorno al quale l’orientamento è stato quello di riconfermare i sindaci uscenti. In questo senso, la riconferma di Sboarina non dovrebbe essere in dubbio. Detto questo…”

Detto questo?

“Capisco qualche “mal di pancia”, qua e là. Posso capire che il passaggio di Sboarina in Fratelli d’Italia abbia suscitato qualche reazione. Ma la Lega, a sua volta, ha fatto una signora campagna-acquisti, arruolando sindaci di centri importanti come Nogara, Cerea, Grezzana, Buttapietra… Ora, se questo fa parte del gioco, non vedo perchè ci siano troppi mal di pancia nel caso di Sboarina in Fratelli d’Italia…”.

Quindi, l’unità del centrodestra non è in discussione…

“C’è un dato di fatto: tutti sappiamo che uniti, possiamo sbancare al primo turno. Se non siamo uniti le cose possono evidentemente cambiare anche se non ho idea di quali scenari immaginare”.

Tosi candidato della Lega, possibile?

“Tosi sta giocando la sua partita, in cui non vede altra soluzione che la sua candidatura a sindaco. E sta giocando le sue carte, sfruttando il fatto che qualcosa si è probabilmente incrinato tra Sboarina e Salvini dopo il passaggio a Fratelli d’Italia. E’ normale che lo faccia, è comprensibile che giochi le sue carte provando a riallacciare il dialogo con Salvini e Zaia. Ma…”

Ma…

“Da qui a dire che possa essere lui il candidato, il passo è lungo. Mi chiedo: siamo sicuri che tutta la base leghista lo voglia come eventuale candidato sindaco? E ancora: sicuri che la stessa Forza Italia, la parte critica con Sboarina, pensi a Tosi come alternativa? Credo piuttosto che, se pensa ad altre strade, lavori su altri candidati”.

E dunque?

“Io credo che le scelte definitive arriveranno a suo tempo dal tavolo nazionale. E se sarà confermata la linea della ricandidatura degli uscenti, anche Verona si dovrà adeguare. Nel frattempo, sconsiglio vivamente di non distruggere i ponti alle spalle, di non fare terra bruciata. Sarebbe difficile poi ricucire. Chiaro?”

La battaglia è all’inizio, ma è già infuocata…

“Sì, adesso si entra nel vivo. Nel frattempo, però, vorrei ricordare che i cittadini non chiedono di sapere chi sarà il candidato. I cittadini ci chiedono risposte su servizi sociali, economia, ripartenza.
I cittadini ci chiedono risposte, non polemiche. Cerchiamo di non dimenticarlo”